21/12/08

Cultura pret-a-porter

È natale e siamo tutti persone migliori, o perlomeno ci proviamo. Per questo non ho intenzione di ammorbarvi nè con lunghe tirate sul Partito Democratico e le sue discussioni interne (anche perchè tanto vale aspettare per vedere se la Befana ci porta un segretario nuovo, di questi tempi) nè con apocalittiche analisi dell'azione di questo governo, per quanto pare che siano questi due argomenti a interessarvi di più, cari i miei lettori. Da ora fino a tutte le vacanze vorrei sfornare solo post leggeri, anche perchè è un periodo (avrete notato) in cui per vari motivi posto poco, e calo (di accessi) per calo vorrei sperimentare un poco già che ci sono. Ma veniamo al pezzo, nato un po' per scherzo ieri sera (e in fondo scherzo rimane).

Quante volte avete canticchiato "I'm singing in the rain" o sciorinato qualche monologo famoso? (se qui rispondete "stai parlando con me?" siete incredibilmente appropriati, bravi) ecco, ora vorrei sapere quanti di voi hanno visto quei film citati così spesso. Questa verve da citazione è qualcosa di più che una curiosità, e se fossi un capiscione di psicologia ci farei probabilmente qualche ricerca (chissà che la Capacchione non abbia scritto qualcosa a proposito) tanto per sapere se è una maniera per tracciare un ipotetico confine attorno a sè stessi e ai propri compagni di chiacchierata e delimitare così un territorio comune con tanto di senso d'appartenenza, oppure un esibizione di status ("ho visto/letto/ascoltato il tal oggetto culturale universalmente riconosciuto come figo" anche quando poi non è vero). Per fare due esempi veloci, poi chissà qual è la rotellina cerebrale che si muove in queste situazioni, ce ne sono così tante e si muovono così spesso in gruppo che è difficile poi decidere per una, a volte (carina la metafora del cervello come assieme di ingranaggi no? tutto sommato, e al di là della sua efficacia, è ancora la mia preferita).

Se ci pensate lo stesso meccanismo sta probabilmente dietro la recente deriva (auto)citazionistica del "mondo" televisivo, dotato ormai di un'autoreferenzialità impressionante, in tutti i sensi, tanto che esistono da tempo programmi televisivi che commentano altri programmi televisivi. L'esempio principe è Buona Domenica, che quando ero bambino io era un insieme colorato di intrattenimento a buon mercato e giochi a premi condotto da Marco Columbro e Lorella Cuccarini, mentre ora da quanto ho capito è praticamente fondato sulla logica del Talk Show di Costanziana memoria e si occupa di televisione e bassa politica (affrontata cioè con una mediaticità da far spavento).

Una cosa che posso fare però, da profano, è una lista di tutti quegli stralci di cultura che hanno preso la strana via della vita più citata che fruita:

-la canzone "Singin' in the Rain", dal film omonimo
-il monologo di De Niro in "Taxi Driver" (stai parlando con me?)
-svariati pezzi di "2001, Odissea nello Spazio"
-l'immagine della madeleine dalla "Ricerca del Tempo Perduto" di Proust
-"L'Idiota" di F. Dostoevskij, col titolo del quale si fanno innumerevoli battute che suonano argute (ho sentito qualcuno usare anche "Delitto e Castigo", ma con meno convinzione)
-"È la stampa, bellezza", da "Deadline USA", film del 1952 (in originale, peraltro, era un pochino diversa: “that’s the power of the press, baby, the power of the press”
-una marea di citazioni da film di Nanni Moretti che nessuno vede più da anni (su tutte "Mi si nota di più se vengo o se non vengo?" e "dì una cosa di sinistra!")
aggiunte (grazie ad asphalto):
-"bisogna cambiare tutto perchè nulla cambi" dal Gattopardo
-"Lottare contro i mulini a vento", immagine presa dal "DonChischotte" di Cervantes

e poi se mi ricordo ne aggiungo altre.

3 commenti:

Denis ha detto...

Non avrei mai pensato che potessi dare credito ad una metafora (il cervello come macchina con tanto di ingranaggi) oramai vecchia come il cucco (o come Leibniz, che l'ha resa celebre). Ha indubbiamente il suo fascino, almeno per la verve determistica (non ci sono operai che smanettano dentro il congengo, a prima vista) ma è decisamente scadente se, ad esempio, serve una immagine efficace della malattia mentale (la "rotella fuori posto" non ha un granchè di esplicativo).
E comunque, c'entra poco, davvero poco con il cervello.

Ma ha qualcosa di vintage, ci sta.

Per il resto, quanti preferiscono citare l'Idiota piuttosto che Delitto e Castigo o I Fratelli Karamazov? Hmm, sono scettico su questo punto...

E poi, dal mio campione di amici e conoscenti (statisticamente del tutto privo di significato) mi verrebbe da consigliarti di depennare la citazione di Deadline USA. Dubito che qualcuno la conosca...

Perchè si cita?
Sicuramente perchè è una maniera per mostrare quanto si conosce, poi per dare un falso segnale di padronanza di un argomento (l'effetto iceberg, insomma: ti cito qualcosa che è la punta di un vasta tematica, lasciandoti pensare che sotto ci siano molte altre conoscenze inespresse quando in realtà quello che sapevo l'ho già detto), poi per l'ipse dixit (argomento di autorità) che a volte sa trarti d'impaccio da molti discorsi, specialmente se ti hanno messo con le spalle al muro o se il tuo cervello/macchina-per-fare-il-pane non riesce a trovare niente che corrobori le tue affermazioni, per l'effetto inverso (cioè citare allo scopo di criticare, alias effetto uomo di paglia: se vuoi rende agevole il tuo attacco retorico, se hai poche frecce al tuo arco, non c'è niente di meglio che estrapolare qualche affermazione discutibile e dargli contro come se fosse tutta la verità del tuo nemico)...

Insomma, la citazione è quasi come un coltellino svizzero, ci fai tante cose (anche se con il super aggeggio elvetico spesso ci fai una cosa soltanto: lo seppellisci nel primo cassetto vuoto... a chi diavolo servono quelle forbicine minuscole, scusa?)

Ciao!

Anonimo ha detto...

Direi di aggiungere senz'altro:
"Ho visto cose che voi umani...".
Per me che ho trovato (ereticamente) il film di una noia mortale, questa citazione si riallaccia a quella fantozziana "La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!".
Sempre a proposito di film, aggiungerei anche "Domani è un altro giorno..." e "Francamente me ne infischio...".
Auguri :-)

WildBilly ha detto...

il film "deadline USA" non lo conosce nessuno, e la cosa divertente è invece che la citazione è abusatissima (basta fare una veloce googlata per verificarlo). Ovvio che quella metafora mi piace ma non vi do credito :P non si capiva?

ottimo babajaga, la citazione da blade runner l'avevo pensata ma poi in effetti credo che quel film lo vedano un po' tutti... (idem per fantozzi)