20/05/08

Dizionario Minimo: Lo chiamavano Zingarelli

Questo post è amaro, incazzato, sdegnato...saltatelo se non avete davvero un po' di tempo da gettare.


Mentre la Spagna e soprattutto l'Europa si dicono giustamente preoccupati delle nostre misure in materia d'immigrazione, e già che ci sono fanno sapere che certi metodi e certi progetti (o l'assenza di essi) non sono degni di un paese civile, in Italia si preferisce agire alla radice: il dizionario. Cambiare le parole significa cambiare i pensieri, cambiare i pensieri significa cambiare le opinioni. Come in 1984 di Orwell: se obblighiamo la gente a parlare in una certa maniera, le impediamo di pensare.

Dismetto un poco questa vena apocalittica, via, ma la situazione è grave. Ogni giorno i telegiornali ci vogliono convincere che clandestino è un sinonimo di criminale, che immigrato è sinonimo di forza lavoro usa e getta, che integrazione è sinonimo di asservimento culturale. Quando sentite "chi viene in Italia deve sottostare alle nostre leggi", ricordate che il vero significato della frase non è come vogliono farci credere "chi viene in Italia deve cercare di non farsi riconoscere come straniero e adeguarsi". Davvero, è solo codice penale baby. Quando sentite che le colf e le badanti (ma questi due termini non erano davvero sinonimi?) sono una risorsa per gli anziani italiani, quindi loro e solo loro vanno regolarizzate, non cedete alla tentazione di annuire. Non sono le uniche a lavorare, come vorrebbero invece farvi credere.

Qualcuno lo gridi, per favore. Qualcuno alzi la voce a coprire i mistificatori. Qualcuno ricordi agli italiani che gli immigrati sono esseri umani, sono della nostra stessa specie e hanno le stesse capacità mentali nostre. Gli immigrati amano, soffrono, sperano, progettano la propria vita, amano la propria vita. Gli immigrati sono fatti della stessa pasta nostra, e hanno anche loro ricordi, tradizioni, culture e stili di vita radicati nell'anima, nel sangue e nella terra che portano dentro il cuore. Gli immigrati hanno le stesse nostre attitudini, anche tra di loro la proporzione tra povertà e delinquenza è diretta, anche tra loro ci sono gli stronzi, anche tra di loro ci sono i santi e per fortuna anche tra di loro c'è una maggioranza di gente normale.
Agli immigrati il vostro Dio ha donato (spesso) una vita così difficile che se sapeste di doverla vivere preferireste reincarnarvi in una blatta, dal basso della vostra vigliaccheria che spinge in fuori il petto e grida improperi, affacciata a una finestra blindata. Agli immigrati ha donato (spesso) miseria, privazioni, sacrifici, bombe che voi avete finanziato, guerre che voi avete voluto, anni di conflitti civili che voi avete supportato.

Tutto questo è scomparso dalla definizione di immigrato, ora il significato è più ridotto, pratico, al passo coi tempi. Ora "immigrato" significa solo "chi entra per lavorare alle nostre dipendenze", e per converso clandestino significa "chi entra per delinquere". Citavo Orwell all'inizio del post, ed ecco che quella che mi sembrava un'affermazione apocalittica appare quasi giustificata. Se non è neolingua questa...

p.s. dovrei spiegarvi cos'è la neolingua? non c'è una voce wiki? ad ogni modo leggetevelo 1984, merita qualche ora del vostro tempo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

I post dell'indignazione sono sempre i migliori. Dobbiamo continuare a indignarci e a mantenere vive le parole, hai ragionissima.

Anonimo ha detto...

... oggi sono depresso, quindi sento che questo bel post sarebeb comunque inutile anche se venisse letto da tutti questi milioni di italiani immigrato-puzza-via... perché ormai è verità unanimemente riconosciuta che "l'essere umano" è solo "io stesso", e un pochino "i miei famigliari"... glia ltri sono oggettistica più o meno fastidiosa...

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

imparato molto