03/06/08

Esportare la democrazia, importare la censura

Ahmad Rafat è il vicedirettore dell'agenzia Adnkronos International. Giornalista di origine iraniana, vive da tempo in Italia.

Ahmad Rafat e Ahmadinejad hanno litigato, pare che il secondo se la sia presa quando il primo ha scritto che in Iran non è che ci sia tutta questa libertà d'informazione (Ahmadinejad avrebbe risposto, pare, "da che pulpito!").

Ahmad Rafat non è potuto entrare (anche se giornalista accreditato) al vertice Fao che si sta svolgendo in questi giorni. A Teheran? no, a Roma. Si, Roma in Italia, la stessa Italia governata dal grande oppositore di ogni dittatore! dal libertario per eccellenza! dal flagello dei comunisti!. Si, sto parlando di Berlusconi. Non ridete per favore, è già abbastanza dura così.

Ora, io posso anche credere che il mercato dei pistacchi sia essenziale per l'Italia, posso pure immaginare che ci siano dietro altri interessi economici per cui l'Iran è un partner importante...ma provare a imporsi un pochettino, almeno ogni tanto? io capisco che della libertà d'informazione importa poco a questo governo, ma almeno dare l'impressione che in linea di principio non la si schifa? niente. E non saprei nemmeno a chi attribuire la responsabilità di questa censura, forse al premier per omissione di soccorso, ma ormai mi sono un po' stufato di dare la colpa a Lui, mi puzza sempre di scorciatoia. E allora? come capire chi è il maggiordomo killer?

Per la sicurezza italiana è colpa della Fao, per la Fao è colpa della sicurezza italiana. Il responsabile comunicazione della Fao, Nick Parsone, dice: «Mi dispiace, ma se gli hanno ritirato l'accredito regolare che aveva all'ingresso, questo non dipende da noi, ma dalla sicurezza italiana». Dal Viminale, dal Dipartimento di Pubblica sicurezza, dalla prefettura e dalla Questura di Roma, invece, rispondono ufficiosamente che «la competenza per quanto riguarda l'ordine pubblico e la sicurezza è naturalmente italiana, ma ci fermiamo sulla porta della sede della Fao e la gestione diretta degli accrediti non è materia che ci riguarda» (fonte l'Unità)

Alla fine pare che il passi gli sia stato restituito ma senza che nessuno avesse ammesso la colpa e chiesto scusa, pertanto Rafat ha gentilmente declinato, restando in attesa. Ovviamente nel frattempo è arrivata la prevedibile ondata di solidarietà da parte dei vari partiti (tra cui immancabilmente sagace la Lega Nord, che gli fa presente quanto sia fortunato a vivere in Italia), senza che nessuno di questi si sprecasse nel chiedere chiarezza sulle responsabilità del gesto. Ma che ci vuoi fare, sono politici, devono fare i diplomatici. Chi sono io per giudicarli? no aspetta, chi sono io per giustificarli? la loro è un'omissione a cui forse ci stiamo abituando, ma che non smette per questo di puzzare.

Ad ogni modo in questi giorni c'è stata anche una grossa manifestazione promossa dal Riformista dell'impagabile Antonio Polito. Presenti praticamente tutti Alemanno compreso (che ha fatto pure spegnere le luci della piazza per quindici minuti, gesto che vabbè, sarà simbolico in una qualche maniera), eppure da quello che sono riuscito a leggere non mi sembra si sia andati oltre alla protesta (giustificatissima per carità) contro il dittatore Iraniano. Non è che ci si possa aspettare troppo da Polito, ma almeno un coretto per Rafat? uno striscione? due parole il giorno seguente? niente. Protestare si, informare...forse.


p.s. già che ci sono aggiungo anche un qualche tipo di codice che Technorati mi chiede di inserire in un post a caso

Technorati Profile

ma che è sto technorati?

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