05/06/08

Intervallo: Il Divo

Uno dice "vabbè, stai barando! figurati, fai a finta di parlare di cinema e invece parli di Andreotti, furbastro!". E invece no, voglio parlare proprio del film. Perchè è davvero un bel film, checchè ne dica Wittgenstein, e vi esorto a vederlo almeno due o tre volte (io mi sto attrezzando per rivederlo dopo la visione al cinema di ieri).

Intanto c'è da dire una cosa: non aspettatevi un documentario. Non troverete un'inchiesta giornalistica, e nemmeno un film neorealista o tragico, anzi. Troverete un film velatamente ironico spinto decisamente sul grottesco, con qualche scena da tragedia greca qua e là. Si può dire in effetti che il personaggio di Andreotti sia un eroe tragico, come Edipo che scopre di aver ucciso il padre e messo incinta la madre, solo che nel caso di Andreotti sono gli altri a scoprire. Ecco, "Il Divo" è una tragedia all'incontrario, girata dalla parte del cattivo: l'eroe non si affanna per vendicare un ingiustizia o espiare una colpa, si affanna per nascondere le ingiustizie perpetrate e scampare alle proprie colpe, convinto di aver agito per il Bene (con la B maiuscola e un'accezione decisamente divina).

L'aspetto più affascinante del film è decisamente il taglio grottesco (qualche commentatore in tv lo ha definito un film simbolista, non proprio ma ci siamo quasi), il rinunciare alla resa più fedele possibile del reale per scegliere invece di mettere in scena una finzione. Una finzione più vera del reale. Una finzione che coglie e rende un personaggio complesso, la sua complessa vicenda umana e una parte complessa della Storia d'Italia. E le stesse scelte vengono fatte sia per tutto l'entourage di Andreotti che per gli altri protagonisti (della storia e della Storia), ogni personaggio "caricato" il più possibile e fatto esplodere a contatto con gli altri.

C'è infine da aggiungere che, nonostante la finzione, tutto quello che accade è successo davvero (dialoghi a parte, suppongo). Ed è questo il valore aggiunto di quello che sarebbe un film eccellente anche se tutto fosse accaduto solo nella mente di Sorrentino: oltre ad affrescarci personaggi e situazioni da Gran Film ci aiuta anche a capire. O meglio, ormai, a ricordare.


p.s. una recensione più lunga e interessante la trovate su questo blog, che ho appena scoperto e che credo frequenterò d'ora in poi.

p.p.s. visto che è pur sempre un post che c'entra con Andreotti, lascio uno dei monologhi comici più belli a memoria mia.

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